Alcuni Falsi Profeti, autoelettisi neoguru della Medicina Generale, vanno artatamente predicando, su chat e social, che le vaccinazioni anti-CoViD19 “dovranno” essere fatte dai MMG e che, oltre tutto, si “dovranno” fare all’interno dei nostri studi. La colpa, dicono costoro, mentendo sapendo di mentire, è dei biechi sindacati che hanno firmato un terrificante accordo capestro che mette nei guai i Medici Convenzionati tutti. “Eh, se ci fossimo stati noi!….”.
In diversi anni di attività sindacale sono oramai abituato a vedere le parole degli Accordi Regionali distorte per farne trappole per gli sciocchi (parafrasando il Kipling di If).
Questa volta, tuttavia, mi giunge notizia che anche qualche funzionario (pure lui in malafede) sia andato dietro a queste false notizie, profferendo parole a vuoto come “avremo le mani legate”, riferite alla bislacca fantasia che dalla Regione arriverà il diktat a fare le vaccinazioni negli studi dei MMG.
Per la verità, anche di recente abbiamo toccato con mano come questi falsi profeti non abbiano molto consenso….; e quindi, di tutto ciò riderei di cuore, se non fosse che qualche Collega ogni tanto ci casca e, poiché non va a leggere il testo dell’Accordo, telefona allarmato.
Quindi, se qualcuno fosse interessato, rimando a quanto già pubblicato su questo sito e nella newsletter di inizio 2021.
In questa sede, senza perdere tanto tempo, rimettiamo solo le cose in fila:
- NESSUNO SARÀ OBBLIGATO A FARE LE VACCINAZIONI ANTI-COVID19
- NESSUNO È NÉ SARÀ OBBLIGATO A FARE LE VACCINAZIONI NEL PROPRIO STUDIO.
Anzi, l’Accordo, che all’inizio prevedeva di legare obbligatoriamente il Governo Clinico 2021 all’esecuzione di queste vaccinazioni, è stato liberalizzato ulteriormente, proprio per l’intervento di SNAMI, sia rendendo gli indicatori di risultato più accessibili sia, soprattutto, lasciando la completa libertà di realizzare altri accordi per il Governo Clinico.
Insomma, massima libertà e massima volontarietà. Nella tradizione SNAMI.
Il resto sono ragli di qualche asino (in malafede) alla luna.
Roberto Carlo Rossi