Dal Corriere della sera dell’8 febbraio 2014
L’INTERVISTA: IL PRESIDENTE ROBERTO CARLO ROSSI
L’Ordine: «Cause, quintuplicate in un anno Depenalizzare le colpe mediche»
Pseudo organismi incitano la gente a fare ricorsi per incassare parcelle
Medici di famiglia nel mirino, medici in generale sotto attacco?
Roberto Carlo Rossi, già segretario del sindacato dei medici di famiglia Snami, oggi presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, che conta 25 mila iscritti, lancia un allarme. «La categoria è in seria difficoltà. Ad aggravare la situazione ora ci sono anche gli spot pubblicitari che incitano i pazienti a fare causa ai dottori. E ci sono grandi ospedali che non sono più coperti da assicurazione e il rischio che debbano pagare in proprio è reale. I premi d’altronde sono inarrivabili, tarati sui modelli statunitensi».
Le conseguenze?
«Drammatiche, sempre per i medici. Basti un dato: le cause davanti alla Corte dei Conti sono quintuplicate l’anno scorso».
Di che cause parliamo?
«Se c’è un “sinistro” per colpa grave, il paziente denuncia l’ospedale. Nel caso sia deciso il risarcimento, questo può essere considerato danno erariale e si finisce alla Corte dei Conti, che istruisce il procedimento a carico del medico».
In soldoni, l’ospedale anticipa e poi il medico restituisce di tasca sua?
«Più o meno funziona così. Queste cause erano sconosciute e nel 2013 sono quintuplicate».
La crisi ha peggiorato il quadro?
«Sospetto di sì. Molti ci provano e quando dico molti mi riferisco a pseudo organizzazioni che allettano il paziente promettendo di istruire la pratica a costo zero e di assumersi ogni onere e rischio. Se vinci la causa, a loro va una percentuale».
Un tema non di oggi.
«Rispetto al passato, oggi le polizze mettono al tappeto un medico, soprattutto se all’inizio della carriera».
Quanto costa una polizza?
«Posso raccontarvi un caso che riguarda una ginecologa. È bastata una semplice lettera di un avvocato che chiedeva chiarimenti, non l’apertura di un sinistro, perché l’assicurazione al rinnovo le chiedesse 13 mila euro. Ne guadagna meno di 40 mila e, giustamente, mi dice: sto a casa a fare la mamma. Gli ortopedici sono nelle stesse condizioni».
Cosa fa l’Ordine?
«Formazione, lavoro comune anche con gli avvocati, educazione sanitaria».
Cosa chiede l’Ordine?
«La depenalizzazione della colpa medica. Di questo passo, trovare un chirurgo disposto a operarti diventerà sempre più difficile».
Procedimenti disciplinari?
«Su venticinquemila iscritti ne avremo una cinquantina».
E camici bianchi radiati?
«Nei miei due anni di presidenza ci sono stati tre casi, per truffa e comportamento disdicevole».
Paola D’Amico
vedi anche il video sul TG3 Regione Lombardia del 20 febbraio 2014: