Giuramento medico. Omceo Milano: “Il nuovo è inutile e dannoso. Elimina il concetto di alleanza terapeutica”
Questa la decisione presa all’unanimità dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano. Per il presidente dell’Ordine, Roberto Carlo Rossi, con il nuovo testo “il Medico che si opponesse agli ordini palesemente sbagliati di un Giudice o di un funzionario sarebbe sanzionabile”.
19 GIU – Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano ha deciso all’unanimità di mantenere il “vecchio” Giuramento professionale del 2006, rifiutandosi di adottare il nuovo Giuramento proposto dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo). La proposta di Fnomceo, infatti, non è vincolante per i 106 Ordini Provinciali.
Omceo Milano, attraverso il suo presidente, Roberto Carlo Rossi, venuto a conoscenza della bozza messa a punto dal presidente della Fnomceo, Amedeo Bianco, aveva immediatamente manifestato la propria contrarietà, a partire dal fatto che non si capiva perché si sia voluto mettere mano al Codice e al Giuramento del 2006, con una discussione frettolosa, dato che la professione medica, nel frattempo, non ha subito particolari modificazioni e il testo per gran parte ricalcava quello precedente. “Il nuovo testo del Giuramento – ha commentato Rossi – è inutile, dannoso e pericoloso”. Inutile perché l’unica frase risibile del vecchio giuramento “… di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione”, è rimasta tale e quale, mentre sarebbe stato opportuno cambiare quell’evitare con un non deve compiere. Dannoso perché elimina il concetto di “alleanza terapeutica” con una più generica “relazione di cura”, perché impone al medico non di avere particolari “doti morali” ma solo di osservare le regole deontologiche. “Così il Giuramento diventa totalmente inutile”, ha spiegato Rossi.
Pericoloso perché taglia drammaticamente il nodo gordiano dell’eventuale dissidio tra norme giuridiche e norme deontologiche: il medico deve sempre essere asservito agli ordini dei poteri forti e costituiti e non può, rectius, non deve, mai disturbare il manovratore. Anche quando, come nel caso delle decine di sentenze dei Tribunali che, incredibilmente, hanno autorizzato la somministrazione del misterioso così detto ”trattamento” proposto da Stamina, si mette in discussione la salute delle persone. “Quest’ultimo elemento – ha aggiunto il presidente di Omceo Milano – merita un approfondimento, poiché è il passaggio più importante e cruciale del vecchio giuramento, dove il medico si impegnava: ‘di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione’, mentre nel nuovo testo è diventato un più rassicurante ma sicuramente meno eticamente vincolante: “di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della professione’”. “In altre parole – conclude Roberto Carlo Rossi -, il Medico che si opponesse agli ordini palesemente sbagliati di un Giudice o di un funzionario sarebbe sanzionabile! Ma, oltre al caso recente di Stamina, non viene in mente che nel momento in cui si afferma che si deve accettare di eseguire un trattamento solo perché viene ordinato di farlo, anche qualche sciagurato medico asservito ai regimi del Ventennio del Secolo breve, avrebbe titolo per scagionarsi storicamente dagli immondi crimini commessi?” .
da Quotidiano Sanità 19 giugno 2014