Non c’è pace quaggiù. Botta e risposta con l’Assessora

Non c’è pace quaggiù. Botta e risposta con l’Assessora

Esce ieri una clamorosa dichiarazione dell’Assessora al Welfare Lombardo (virgolettata e non smentita) su Quotidiano Sanità che parla di risolvere la carenza di MMG con gli infermieri. Vergognosa e contra legem. Poi, visto il vespaio suscitato, escono delle note di regione che parlano di una “supplenza organizzativa”…. Mah, chissà che cosa vorrà dire?!? Comunque, noi crediamo poco alle dichiarazioni buttate lì per caso: lo ripetiamo da molto tempo. Si tratta di una vera e propria strategia per denigrare sistematicamente una categoria e sostituirla con dei service privati convenzionati. Qui di seguito puoi leggere il comunicato stampa dello SNAMI regionale è in calce il comunicato stampa della federazione lombarda degli ordini.

Riteniamo davvero preoccupanti le dichiarazioni dell’Assessora al Welfare della Regione Lombardia in merito alla carenza di MMG su Quotidiano Sanità dell’8 giugno 2022 che afferma che gli infermieri offriranno “supporto e supplenza per affrontare la carenza di MMG”. Così si esprime Roberto Carlo Rossi, Presidente dello SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) lombardo. “Si tratta dell’ultima esternazione dell’Assessora, in termini di tempo, di cui registriamo ormai con regolarità la puntuta acrimonia verso la categoria professionale dei medici di famiglia, in un recente passato artatamente già dipinti come fannulloni e strapagati” continua Rossi. “La strategia è oramai visibile a tutti: screditare un insieme di medici già massacrati dalla pandemia e dagli oneri burocratici, per sostituirli in blocco con qualche soluzione privatistica”. Questa volta, però, l’Assessora ha davvero esagerato: un assessore alla salute che non conosce la differenza tra un medico e un infermiere dovrebbe forse occuparsi di altro” osserva il Presidente SNAMI Lombardia. “Invece di preoccuparsi della drammatica carenza di medici di famiglia, dei medici nei pronto soccorso, dei medici in generale, pensa di sostituirli con gli infermieri. Che peraltro sono pure gravemente carenti, forse più dei medici”. A parte il fatto che gli infermieri sono autonomi ed esercitano altre mansioni, rispetto a quelle dei medici e quindi appare umiliante, sia per i medici che per gli infermieri, parlare di supplenza dei secondi rispetto ai primi. “Comunque”, stigmatizza Rossi ”saremo inflessibili. Ogni azione di abusivismo sarà denunciata alle autorità competenti, come è giusto che sia, visto che tutti siamo chiamati al rispetto della Legge”. Ma possiamo facilmente prevedere che saranno per primi gli infermieri a ridere di questa proposta, perché già sanno molto bene di non poter assolutamente svolgere la professione medica. Infine, conclude Rossi, una precisazione: queste dichiarazioni fanno male prima di tutto ai cittadini, che non capiscono più cosa sta accadendo ad una organizzazione sanitaria destinata a crollare senza le figure professionali necessarie.

Roberto Carlo Rossi – Presidente Regionale SNAMI Lombardia

 

Leggi il comunicato stampa della Federazione lombarda degli Ordini: Comunicato stampa FROMCeO