COMUNICATO STAMPA
La Regione scredita i medici di famiglia. Cui prodest?
SNAMI Regione Lombardia stigmatizza duramente e senza mezzi termini le vergognose dichiarazioni dell’Assessore Dott.ssa Letizia Maria Brichetto Arnaboldi, vedova Moratti, dirette contro i Medici di Medicina Generale (MMG). Costei, in un servizio di “Bergamo TV” di sabato 23 ottobre 2021, in merito alla carenza di MMG ha dichiarato “che non è una questione di numero ma di tempo” ed ha soggiunto, in presa diretta, che “il numero di ore che lavorano è profondamente diverso rispetto alle ore di chi lavora all’interno delle strutture ospedaliere”.
“Inutile perdere tempo a replicare punto su punto a osservazioni tanto ingiuste quanto illogiche” afferma Roberto Carlo Rossi, Presidente dello SNAMI Lombardia. “Se fosse vero che si lavorano pochissime ore al giorno e si guadagna tanto, non si capirebbe come mai 250 posti per MMG di assistenza primaria continuano a rimanere scoperti nella sola Milano metropolitana e si viaggia verso i 900 medici mancanti in tutto il territorio della regione Lombardia”, soggiunge Rossi; e continua: “Abbiamo capito che a Regione farebbe comodo dare la torta della medicina del territorio a qualche gruppo privato e quindi si propalano notizie che mirano a screditare i professionisti che hanno dato anche la vita per i loro pazienti, proprio nel periodo che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo”. Diventa un fiume impetuoso, il Presidente Rossi, quando ricorda come, in tempo di pandemia, il 70% dei pazienti sia stato tenuto a casa e ben seguito dal proprio medico, a volte con contatti anche pluriquotidiani, compensando le mancanze di un sistema territoriale allo sbando come quello che si è rivelato essere il sistema sanitario lombardo, sistematicamente definanziato e scientificamente impoverito di risorse umane.
“Altro che prendersela con i MMG”, osserva ancora Rossi: oggi paghiamo la sistematica mancanza di programmazione del numero di posti nel Triennio di formazione in Medicina Generale, il fatto che gli Accordi per la Medicina Generale siano i meno remunerativi d’Italia, ma anche la mancanza di medici nelle strutture di prevenzione, così come la distruzione del sistema di medicina scolastica, la mancata messa in rete delle informazioni che viaggiano su una rete che fa acqua da tutte le parti, e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Probabilmente, ironizza Rossi, “le decine di colleghi con cui parlo sono tutti preda di un delirio collettivo, poiché mi riferiscono di giornate interminabili passate in studio, di decine di telefonate, di e-mail, di portali che non funzionano, di sistemi che si bloccano rendendo le attese infinite, di informazioni date in televisione contrarie alle circolari appena ricevute, di pressanti obblighi burocratici….; e quello che sta succedendo per la vaccinazione antinfluenzale si profila come l’ennesimo disastro annunciato”.
“Io credo” conclude Rossi, “che la Vicepresidente della Giunta regionale lombarda dovrebbe come minimo scusarsi di quanto ha detto, permettendosi di gettare fango su una categoria che ha avuto tra le sue fila il maggior numero di morti per COVID19 rispetto a tutte le altre.