Da molti mesi se non da anni stiamo ripetendo che le Aziende Sanitarie DEVONO essere obbligate ad assicurarsi così come le imprese assicuratrici DEVONO avere l’obbligo di assicurare i liberi-professionisti (e le aziende) in un quadro legislativo che oramai impone quantomeno ai liberiprofessionisti di stipulare un’assicurazione per la RC professionale.
Sulla materia torna il DL 90-2014 (poi convertito dalla Legge 11 agosto 2014 n°114). Il problema è che la soluzione prospettata è, come spesso accade, del tutto insufficiente a risolvere le problematiche poste dal crescente contenzioso medico-legale. Prima di tutto le compagnie non sono obbligate ad assicurare e poi, il testo della legge, apre alla così detta “autoassicurazione”, che nulla ha a che vedere con il sistema assicurativo e altro non è che l’accantonamento di denaro per eventuali contenziosi (ma due sinistri di ambito ostetrico-ginecologico possono facilmente prosciugare l’accantonamento… e poi?? Come al solito paga il medico!). Inoltre tutto deve avvenire senza oneri per la finanza pubblica e allora, forse, si dovrebbe chiamare Silvan e il Mago Otelma per stipulare le polizze!
Insomma, siamo alle solite: provvedimenti-compromesso, con testi ondivaghi e poco rispondenti alle esigenze di chi lavora in Sanità! Per fare delle leggi così, è meglio non farle!
Di seguito il testo dell’articolo 27 comma 1-bis: “A ciascuna azienda del Servizio sanitario nazionale (SSN), a ciascuna struttura o ente privato operante in regime autonomo o accreditato con il SSN e a ciascuna struttura o ente che, a qualunque titolo, renda prestazioni sanitarie a favore di terzi è fatto obbligo di dotarsi di copertura assicurativa o di altre analoghe misure per la responsabilità civile verso terzi (RCT) e per la responsabilità civile verso prestatori d’opera (RCO), a tutela dei pazienti e del personale. Dall’attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica“.