Leggiamo su “Quotidiano Sanità” del 23 agosto 2013 che “La riforma della sanità lombarda inizia a prendere forma. In base a quanto riporta un articolo pubblicato oggi sul quotidiano ‘Libero’, una ventina tra politici, medici e direttori generali di Asl hanno lavorato ad agosto per definirne l’impalcatura e per presentare una proposta compiuta entro fine 2013. A guidare la squadra sono stati i responsabili dei settori medici di Pdl e Lega, Stefano Carugo e Fabio Rizzi”.
Perbacco, siamo davvero curiosi di leggere il frutto del duro lavoro dei due illustri Colleghi e degli altri “saggi” convocati per la bisogna, soprattutto per quel che riguarda la Medicina del Territorio. Tuttavia, “sorge spontanea una domanda”, come diceva qualcuno qualche anno fa: come faranno due Medici ospedalieri, senz’altro intelligenti e molto competenti nella loro materia, a redigere un documento per il territorio senza chiedere neppure un parere ai sindacati medici (per esempio allo SNAMI, sindacato maggiormente rappresentativo in Lombardia dei MMG)? Come faranno un anestesista e un cardiologo a distillare tanta saggezza (si parla di due miliardi di euro di risparmi che poi verranno reinvestititi sul territorio, ma senza chiudere neppure un ospedale) senza neppure interpellare gli Ordini dei Medici e segnatamente l’Ordine dei Medici di Milano?
Sorge un dubbio: non saranno le solite ri-ruminazioni sui grupponi, sull’h24 o sui CReG… Speriamo di no! Non ne possiamo veramente più!
Ai posteri l’ardua sentenza.
Roberto Carlo Rossi