Ci mancava solo che i Medici di Continuità Assistenziale dovessero aspettare il taxi per andare a visitare i pazienti. È proprio il caso di dire che la realtà supera la fantasia! Qui di seguito la lettera inviata il 30 ottobre scorso all’ATS Milano dall’OMCeO meneghino:
“Egregi Dottori,
nel corso della riunione della Commissione per le Pari Opportunità svoltasi presso la sede dell’Ordine in data 22 Ottobre u.s., ci è stato segnalato che, a partire dal 1° novembre 2019, ATS darà avvio per Milano Città al servizio di trasporto dei Medici di Continuità Assistenziale per le visite domiciliari mediante servizio taxi. Sentito il Consiglio Direttivo e tenuto conto che il Servizio di Continuità Assistenziale svolto in tutta la ATS della Città Metropolitana può potenzialmente essere a rischio di aggressioni, la Commissione e il Consiglio hanno evidenziato le seguenti criticità:
• La sicurezza del medico non è garantita dal solo accompagnamento in taxi, essendo il pericolo non tanto connesso al tragitto fino a casa del paziente, quanto a ciò che può accadere all’interno del domicilio, dove è elevato il rischio di violenze a carico dei Medici e soprattutto dei Medici donna; senza contare il fatto che il Volontario è un prezioso testimone e un importante deterrente in caso di aggressioni fisiche o verbali;
• Il taxista non può comunque entrare nella casa del Paziente o interagire con lui e i suoi familiari in quanto laico, al contrario dei Volontari/Soccorritori delle Croci che, addestrati e specializzati alle manovre di primo soccorso (BLS), possono dare valido supporto ai Medici in visita domiciliare, con evidente beneficio per il Paziente stesso.
• Visti i tempi di latenza del servizio taxi (soprattutto nelle ore notturne) si avanzano seri dubbi sulla celerità del servizio: è pertanto lecito chiedersi, nell’interesse del Cittadino/Paziente, come si intenda organizzare il servizio di chiamata e se siano previsti degli autisti e delle vetture dedicati.
Come Voi di sicuro saprete, il problema della violenza agli Operatori Sanitari è cogente e, nell’attualità, se ne sta occupando il Legislatore e l’Esecutivo. Siamo quindi davvero preoccupati da quanto ci viene riferito in merito ai cambiamenti impressi al Servizio di Continuità Assistenziale e siamo altresì preoccupati, per ragioni di sicurezza degli interventi effettuati, dal fatto che, chi accompagnerà il Medico, non sarà più un Volontario/Soccorritore.
In sintesi, lo scrivente Ente, si raccomanda di ripristinare al più presto un servizio che possa garantire un adeguato livello di sicurezza per gli Operatori Sanitari e per i Pazienti di tutta la ATS Metropolitana. All’uopo, come sempre, siamo disponibili a collaborare con l’ATS in indirizzo e a fornire il nostro supporto tecnico“.