Guardia Medica: annunciato sciopero a Milano

Guardia Medica: annunciato sciopero a Milano

La continuità assistenziale (guardia medica) di Milano annuncia uno sciopero per il ponte di S. Ambrogio. Sono state aperte le procedure di legge per arrivare alla proclamazione.

Da un articolo dell’Avvenire di giovedì 16 novembre 2017 – di GIOVANNA SCIACCHITANO

I medici di continuità assistenziale, ex guardia medica, incroceranno le braccia durante il ponte di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata, dal 7 al 10 dicembre. Ragione principale: la riforma del servizio entrata a regime dal 1° ottobre e che prevede personale non medico nella centrale operativa che raccoglie le chiamate dei pazienti. «Ci dispiace molto. Sappiamo che pro- vocheremo qualche disagio alla popolazione, ma questa è l’unica forma che ci è rimasta per far sentire il nostro dissenso verso una riorganizzazione di un servizio vitale e che Ats città di Milano ha voluto stravolgere mettendo, questo sì, a rischio la salute dei milanesi e umiliando la professionalità dei medici di continuità assistenziale», ha detto Giovanni Campolongo, responsabile provinciale e regionale Snami, sindacato nazionale autonomo medici italiani, continuità assistenziale. «Come ho avuto modo di constatare personalmente il nuovo servizio della Centrale operativa di continuità assistenziale della Città Metropolitana di Milano, gestite da personale laico (non medico) di Areu, sta producendo, dopo solo un mese, un miglioramento della presa in carico delle telefonate, con il recupero del 25 per cento di chiamate, a cui prima non veniva data risposta», ha detto l’assessore alla Sanità, Giulio Gallera a margine di un confronto con i rappresentanti sindacali di Snami e Fimmg, andato in scena ieri nel po- meriggio. «In particolare -ha detto ancora Gallerà- ho condiviso la necessità di locali più sicuri in cui i medici prestano servizio e mi sono impegnato a individuare, insieme ad Ats e Asst di Milano, soluzioni adeguate. Ho condiviso, inoltre, il bi- sogno di rafforzare e incentivare i medici di continuità assistenziale». Tuttavia, Campolongo, a fronte dei dati diffusi, ha spiegato che l’accordo collettivo nazionale prevede un rapporto ottimale pari a un medico di continuità assistenziale ogni 5.000 residenti. Considerando che Milano conta ben 1.368.590 abitanti, i medici dovrebbero essere 273. Mentre ad oggi in servizio ce ne sono 22. Dunque mancano 251 medici. Senza contare che si rivolgono agli ambulatori anche i non residenti. Per Ugo Tamborini, segretario Snami Milano, il provvedimento è «inadeguato e non condiviso.Ogni notte a Milano ci sono postazioni scoperte. Già oggi sappiamo che a dicembre nei turni preventivi ci sono dei buchi. Mancano i medici e questo, oltre a non garantire un servizio adeguato, comporta problemi di sicurezza». Roberto Carlo Rossi, presidente Snami Lombardia, ha ricordato la chiusura, alcuni anni fa, dell’ambulatorio della Stazione Centrale: «I servizi ambulatoriali territoriali vengono spesso “pesati” sui numeri (visite fatte per ora) per trarre conclusioni sull’efficienza. Ma se la qualità dell’atto sanitario dev’essere garantita, spesso si va nella direzione opposta perché si guardano solo cifre e tabelle»