Sento oggi 23 marzo alle 14 l’intervista del Governatore e mi leggono parti della nuova DGR, in cui si chiede ai Medici di Famiglia di seguire i loro pazienti fragili (ma dai!,… e di solito invece cosa facciamo???) e i pazienti CoV19.
Giovedì 19, ATS Milano organizza un portale dove sono elencati i pz COVID19 e i pazienti fragili. Senza mezzi termini, la mail impone perentoriamente ai MMG di “contattare tutti i tuoi assistiti fragili che in questo momento hanno veramente bisogno di un maggiore supporto e di ricevere informazioni che possano evitare di andare incontro a ricoveri e decessi evitabili oltre che sentire vicino chi maggiormente si occupa del suo stato di salute“. Manco a dirlo che il portale non funziona. Manco a dirlo, che il “supporto” è quello che stiamo dando da un mese a questa parte e non è certo inserendo dati in un portale che cambiano le cose! Quanto a contattare tutti gli assistiti fragili, dovrebbero spiegare come fare a telefonare a casa di 150 – 200 persone periodicamente. Non si potrebbe neanche più dormire e si passerebbe la vita al telefono! Per non parlare dell’inutilità di una tale operazione, che distoglie le forze dal monitorare chi ne ha veramente bisogno.
Non è finita.
Sabato pomeriggio ricevo dalla regione una lettera in cui si chiede una valutazione di un set di diapositive che allego: sorveglianza e presa in cura MMG covid
A tale richiesta rispondo oggi intorno a mezzogiorno con le seguenti osservazioni: “…– è MANDATORIO che i Colleghi che vengono inseriti nelle USCA siano adeguatamente protetti con DPI COMPLETI, forniti ad ogni inizio turno; – è necessario prevedere un numero congruo di Colleghi che compongono le USCA (e di personale sanitario per le ADI-COVID) per evitare enormi sovraccarichi di lavoro che porterebbero ad esporre i Medici a rischi per la propria e l’altrui salute. Da ultimo, segnalo che la sorveglianza ai fragili viene da sempre attuata dai Medici di Famiglia. Se si intende organizzare una sorveglianza attiva fatta di periodiche chiamate ai pazienti fragili con pluripatologie non SARS2, si osserva che tale attività oltre che inutile è, di fatto, impossibile. Vi sono alcune aree in cui la concentrazione di pazienti anziani e/o con pluripatologie è molto alta ed è impensabile che il MMG riesca a contattarli periodicamente. In questi casi, ha molto più senso che alcuni selezionati pazienti con particolari fragilità vengano dotati di dispositivi telematici che consentono una sorveglianza centralizzata che si può avvalere dell’opera e della consulenza dei MMG…“.
Come dicevo, alle 14.00, sento un’intervista al Governatore della Regione Lombardia che dice che hanno chiesto e ottenuto (????) la collaborazione dei MMG per monitorare i pazienti CoV19 positivi e i pazienti fragili al loro domicilio…..
MA COSA STANNO DICENDO? MA PERCHE’ PARLANO A VANVERA? VEDIAMO DI RIMETTERE LE COSE IN FILA:
- I MMG hanno SEMPRE seguito i loro pazienti fragili, tanto è vero che, prima di questo dramma, la vita media si era allungata notevolmente – MA COME SI PERMETTONO ANCHE SOLO DI ADOMBRARE CHE I PAZIENTI CRONICI E FRAGILI NON SONO STATI E NON SONO SEGUITI BENE!?!?!
- Le USCA vanno organizzate bene, i medici che le andranno a comporre devono essere in numero adeguato e ben attrezzati e molto ben protetti – BASTA MORTI, RICOVERATI, MALATI E QUARANTENATI TRA LE FILA DEI MEDICI!
- I MMG certo non si tirano indietro nel monitorare i loro pazienti, ma con razionalità e logica, con gli strumenti giusti e, soprattutto, cercando di essere davvero utili a tutti coloro che ne hanno bisogno.
BASTA CON L’ORA DEL DILETTANTE! Prima di fare le delibere, prima di scrivere strani progetti, prima di parlare a vanvera, chiedete a chi lavora sul territorio, tutti i giorni!
Roberto Carlo Rossi