Ci mancava anche la Green Card!
In questo periodo già di per sé di superlavoro tra segnalazioni, quarantene, tamponi, vaccinazioni in aggiunta alla normale attività che ormai è ripresa a pieno ritmo con un bagaglio di arretrati di visite esami, controlli e ricoveri a suo tempo rimandati ecco che spunta l’ennesima tegola sulla “Medicina di Famiglia”: la “Green Card”, ovvero il famigerato pass che aprirà ai nostri pazienti le porte di una vita “normale”. Ma siccome nessuno al momento ha la più pallida idea di come realizzarlo, quantomeno in regione Lombardia, ecco che come al solito, senza peraltro darci alcun preavviso, dal cilindro del governante di turno salta fuori il Medico di Famiglia che, in attesa che lor signori elaborino un accettabile modello di card (informatico o cartaceo che sia), rilascerà il fantomatico “certificato” che ridarà la libertà a tutti i nostri pazienti. Ricordiamo che in teoria le situazioni che necessitano della “Green Card” sono tre:
- guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi,
- vaccinazione per il Covid negli ultimi 6 mesi o
- tampone negativo nelle ultime 48 ore.
E’ evidente che di queste 3 condizioni solo la prima potrebbe essere considerata di nostra competenza perché nel secondo caso l’attestato di avvenuta vaccinazione con indicazione del lotto utilizzato può essere rilasciato solo dal centro vaccinale e nel terzo caso il risultato del tampone può essere rilasciato solo dal centro che lo effettua (peraltro per quanto riguarda il tampone molecolare spesso questo avviene ben oltre le 48h).
Quindi a noi toccherebbe unicamente certificare la avvenuta guarigione del nostro paziente a seguito di tampone negativo entro i 6 mesi precedenti. Fermo restando, ma questo è ovvio, che non essendo prevista dal nostro ACN, questa certificazione debba essere eseguita in rapporto libero professionale, restano comunque come al solito degli aspetti quanto meno dubbi sul rilascio di tale certificato: esiste un formato di certificato predefinito o lasciamo alla fantasia del Medico elaborare un testo accettabile? Nel caso di guarigione a seguito dei classici 21 giorni di quarantena (con dieci asintomatici) e con permanenza del tampone positivo possiamo comunque rilasciare il certificato? E in questo caso la data di guarigione sarà il 22 giorno? Ci illudiamo che a breve l’ennesimo aggiornamento da parte di ATS risponda ai nostri quesiti e che almeno una volta lo faccia in maniera chiara e inequivocabile….ma forse chiediamo troppo!!
Vaccinazioni a domicilio
Ci viene comunicato da ATS Milano che al momento, a Milano città, ci sono circa 5.000 pazienti in attesa di vaccinazione anti COVID a domicilio. Visto l’elevato numero di persone da vaccinare ATS sta chiedendo ai MMG un aiuto a supporto dell’attività attualmente svolta da USCA e Medici militari. ATS metterebbe a disposizione dei MMG personale infermieristico per l’inoculo, protezione civile per accompagnarci di casa in casa, DPI completi (mascherine, visiere, camici, calzari, guanti) per permetterci di effettuare la prestazione in condizioni di assoluta sicurezza e personale amministrativo per inserire i dati in Siavr. Ci consegnerebbero le fiale preriempite di vaccino Pfizer o Moderna. In pratica verrebbe garantito tutto quanto era stato a suo tempo da noi richiesto per poter effettuare le vaccinazioni domiciliari. Il compito del MMG sarebbe quello di raccogliere l’anamnesi prevaccinale ed acquisire le informazioni ed i dati dal vaccinando, questa modalità operativa è conforme alla deontologia professionale che riconosce all’acquisizione del consenso natura di atto riservato al medico. L’adesione è assolutamente volontaria e Il compenso, come da accordo aziendale, è di 6,16€ a paziente + un accesso ADP di 18,90€ per un totale di circa 25 euro ad accesso domiciliare. L’attività vaccinale sarebbe rivolta non solo ai propri pazienti ma a tutti coloro che debbono essere vaccinati a domicilio. Chi volesse aderire o avere più informazioni può contattare la nostra Segreteria.